Valutazione psichiatrica

La valutazione psichiatrica è utile per porre diagnosi di disturbo alimentare e approfondire la storia clinica del sintomo così da evidenziare se vi sono altri disturbi associati, primitivi o secondari.

Molto spesso infatti la malnutrizione innesca meccanismi di funzionamento ossessivi che se precedentemente non erano stati particolarmente invalidanti, successivamente lo diventano; altre volte il paziente convive da anni con sintomi che ne hanno limitato il funzionamento; altre volte ancora l’anamnesi psicopatologica è muta e dunque ci si concentra sull’evento scatenante.

La presenza di disturbi d’ansia, di disturbo ossessivo compulsivo o di disturbi dell’umore dev’essere adeguatamente valutata per evitare che, a fronte di una buona motivazione da parte del paziente, questi disturbi rendano ancora più difficile la cura.

Ugualmente importante in fase diagnostica è lo studio del profilo di personalità sottostante il disturbo alimentare, così da intercettare l’intervento terapeutico più adeguato e poter preventivare eventuali aree di fragilità successive all’estinzione del sintomo comportamentale.

Talora si rende consigliabile e necessario l’utilizzo di farmaci specificatamente volti al controllo dell’umore e dei sintomi ansiosi, farmaci adeguatamente scelti sulla base di preliminari esami ematochimici e strumentali, che abbiano già identificato gli effetti organici della malnutrizione o che evidenzino possibili rischi nel breve periodo.

Infine particolarmente utile è lo studio dell’assetto familiare inteso come presenza nei parenti di primo e secondo grado di patologie notoriamente inserite in uno spettro comune al disturbo del comportamento alimentare.